Nei titoli dei giornali spesso le auto sono a guida autonoma. Degli automobilisti che le guidano spesso non se ne parla nemmeno, tanto nel titolo quanto nell’articolo. Qui un caso interessante:
- Veicoli animati nel titolo
- Vittima protagonista nel titolo
- Eufemismo per descrivere l’investimento (‘auto urta moto’)
- Nessuna informazione sulla dinamica (le cause sono sempre ‘da accertare’)
- Nessun automobilista alla guida dell’auto investitrice
Il risultato di questo frequente trattamento giornalistico è che gli automobilisti raramente sono percepiti come responsabili di qualcosa: o non se ne parla neppure (come in questo caso) oppure l’incidente viene attribuito alle cause esterne più varie: sole abbagliante, strada killer, curva della morte, vetro ghiacciato, incrocio pericoloso, asfalto viscido, pioggia, e le numerosissime, misteriose ‘perdite di controllo’.
Di velocità eccessiva raramente si parla, nonostante l’articolo 141 del Codice della strada prescriva chiaramente che bisogna sempre mantenere una velocità adeguata alle condizioni della strada e del traffico. È eviente che, alla luce dell’articolo 141, se avviene un incidente in un’altissima percentuale di casi è proprio perché almeno uno dei guidatore ha tenuto una velocità eccessiva per la situazione, indipendentemente dal fatto che abbia formalmente rispettato il limite di velocità per quel tratto di strada (che, va sempre sottolineato, è sempre un limite massimo, non una ‘velocità consigliata’ come lo interpretano molti automobilisti).
Un’altra cosa che andrebbe spesso ricordata contestualizzando gli incidenti stradali è che in Italia ce ne sono circa 500 al giorno, con diversi morti ogni giorno, e circa 750 feriti gravi e meno gravi che richiedono l’intervento del pronto soccorso, e spesso ricovero in ospedale.
Non si tratta quindi di ‘fatalità’, ‘disgrazie’ o eventi casuali ma di un nuemro di eventi statisticamente rilevante, continuo e prevedibile nelle dimensioni, che tende a ripetersi con piccole variazioni ogni anno. Invece il trattamento mediatico degli incidenti stradali li posiziona come eventi individuali e fortuti, per prevenire i quali non si può fare nulla di concreto, eccetto sperare in bene.
Invece, come insegnano i paesi più evoluti e con meno scontri stradali dei nostri, la prevenzione esiste e può essere efficace, basata su:
- Diversa progettazione delle strade (con soluzioni tecniche che non incoraggino a correre, come per esempio strade a più corsie in ambito urbano)
- Limiti di velocità più severi (in tutta Europa nelle aree urbane si diffondono i limiti a 30 e a 20, con riduzione di incidenti, morti e feriti)
- Auto civette e autovelox mobili, con semplificazione delle procedure con una legislazione meno ultragarantista per gli automobilisti, e con meno cavilli per i ricorsi pretestuosi
- Educazione stradale nelle scuole
- Maggiore severità per l’esame di teoria per il rilascio della patente, con periodici aggiornamenti per chi ha conseguito la patente da più di dieci anni
Qui l’intero articolo dell’Informatore Vigevanese: Auto urta moto della polizia locale a Vigevano. Un agente finisce all’ospedale ◆
Qui cinque studi e ricerche sulle distorsioni, volute e non volute, della stampa sugli incidenti stradali e della percezione del pericolo delle automobili:
- Morire camminando per strada… Giornalisti e polizia presentano gli incidenti che coinvolgono i pedoni in modo distorto [Tennessee State University]
- Incidenti stradali. I giornalisti animano le auto, e colpevolizzano pedoni e ciclisti [Rutgers University, Arizona State University, and Texas A&M University]
- 6 modi con cui i giornali assolvono gli automobilisti e colpevolizzano pedoni e ciclisti [Streetblog, Rutgers University]
- Automobilisti, ciclisti e pedoni: come la stampa li descrive negli incidenti stradali [University of Westminster]
- A parità di ogni altra condizione, con le automobili si è molto più tolleranti. [Motornomativity: How Social Norms Hide a Major Public Health Hazard]
Qui le nuove linee guida della stampa inglese sulla cronaca degli scontri stradali.
Qui l‘ebook gratuito ‘Cronaca Letale: come giornalisti e giornali descrivono gli incidenti stradali’ – ebook gratis in formato ePub e pdf e la recensione del libro ‘Il valore delle parole’ nella cronaca giornalistica. Come evitare parole che uccidono due volte.
Gli articoli citati possono essere stati aggiornati o modificati dalle rispettive redazioni dopo la realizzazione degli screenshot o in epoche successive per inserire nuove informazioni o correggere refusi. Gli screenshot vengono ripresi a scopo di studio per documentare i tic linguistici e l’esatta redazione delle parti rilevanti dell’articolo.
Qui gli altri articolo della rubrica Come i giornali raccontano gli scontri stradali. Vedete un po’ voi se ‘ un’esagerazione dire che i giornalisti spesso minimizzano le responsabilità degli automobilisti.